TESTIMONIANZE
“Montepacini è un sogno realizzato. Dietro questo sogno c’è tanta passione, tanta fatica e tanto volontariato. È compito di tutti noi, non solo le istituzioni, ma anche la comunità, sorreggerlo e sostenerlo.”
“Un visitatore che entri nella Fattoria Sociale Monte Pacini e vi trascorra qualche ora ritrova una combinazione straordinaria dei valori che contano quali la solidarietà, l’inclusione, il calore umano. Noi apprezziamo anche le buone pratiche agricole rispettose dell’ambiente che forniscono un cibo salutare che il visitatore può gustare localmente.”
“Un visitatore che entri nella Fattoria Sociale Monte Pacini e vi trascorra qualche ora ritrova una combinazione straordinaria dei valori che contano quali la solidarietà, l’inclusione, il calore umano. Noi apprezziamo anche le buone pratiche agricole rispettose dell’ambiente che forniscono un cibo salutare che il visitatore può gustare localmente.”
“Ho scoperto la Fattoria Montepacini oltre cinque anni fa, un po’ per ragioni familiari, un po’ per sentito (ben) dire, quando le condizioni di Michele si sono aggravate. Ho incontrato una bella e stimolante realtà, soprattutto una comunità accogliente. Da allora siamo spesso partiti da Macerata, divenendo presto amici. Michele ha giocato un annetto a calcio con la squadra, continua a venire volentieri a pranzo o a cena o a visitare amici. Io mi sono associato perché mi pare un’esperienza da apprezzare e sostenere.”
“La fattori Montepacini è un esempio concreto di relazioni che fanno stare bene. Pone al centro le persone, i diritti, la dignità, la specificità del percorso biografico, i desideri. Coltiva benessere e produce pratiche di sostenibilità sociale e ambientale: è buona pratica di one health / one welfare. Una alleanza tra terzo settore, pubblico e privato per il bene comune di un territorio.”
“Posto unico, dove inclusione, amicizia e lavoro si fondono in un unico grande progetto. Tantissime iniziative e prodotti biologici della propria terra, che oltre alla vendita diretta e’ possibile assaggiare nel proprio ristorante serviti da camerieri molto speciali.”
“Montepacini è una delle realtà territoriali che più apprezzo, nel cercare la giusta formula tra comunità ed inclusività hanno scoperto una nuova modalità di vivere all’insegna della solidarietà e supporto reciproco riuscendo a dare una prospettiva per il futuro a tutti i ragazzi impiegati nei diversi ruoli nella fattoria, bravi!”
“Montepacini è per me un crocicchio dove s’incontrano mondi oggi sempre più separati. Fini intellettuali, ragazzi immigrati, cultori di costumi antichi, politici attenti ai venti moderni, disagiati del vivere contemporaneo, entusiasti dell’innovazione. Abbiamo bisogno di piu Montepacini.”
“Montepacini è accoglienza, è promozione umana e sociale; è luogo di incontro, di cultura con solido rapporto col territorio di ieri e di oggi, dove ognuno è una persona, dove ognuno si sente a casa sua.”
“Fattoria Sociale Montepacini. Ne sono socio. Ma resta il luogo dei miei desideri. Comunità comune. Come vorrei diventino i Comuni. Comunità comuni. Cos’è? Mi chiedono. Andate solo per vedere. Dando, magari, una mano. O comprare ortaggi a km.”0”. O mangiare al suo ristorante. O convivere con disabili. Scoprendo la normalità. E capire cos’è una Comunità comune.”
“Posso dire che la fattoria si trova in una splendida posizione, i ragazzi hanno trovato un luogo di lavoro accogliente e stimolante anche per la socializzazione. Ora con l’agriturismo sono più motivati a lavorare per portare a tavola i frutti del loro lavoro.”
“Ogni volta che arrivo, dopo poco, inizio a respirare umanità. Sbaglia chi pensa che le foglie cadute siano morte, evidentemente , non le ha mai viste danzare in una giornata di vento,illuminate dai raggi del sole. Qui, a Montepacini accade.”
“Montepacini per me è il vero senso della vita indipendente, la migliore opportunità che mi potesse capitare per risollevarmi. Svolgo il lavoro di cameriere fisso e per me è motivo di grande soddisfazione. Mi sento veramente accolto in questa famiglia e ne porto vanto.”
“Un giorno, circa 12 anni fa, mi arriva una telefonata di Marco Marchetti: “vieni a vedere un terreno con una casa del comune di Fermo?
Ci si potrebbe fare una fattoria da far vivere ai ragazzi e alle ragazze che sono diversamente abili”
Andai a vedere la fattoria convinto di trovare una fattoria ben curata.
E invece trovai una casa semi abbandonata con arbusti che erano cresciuti un po’ ovunque.
Pensai che non sarebbe stato un gioco sistemare quel posto.
Oggi quando vado a Montepacini ripenso sempre a quel momento, alla tenacia di chi ha creduto in quel progetto, genitori, ragazzi educatori e volontari.
Credo che sia uno degli esempi più importanti che abbiamo nel nostro territorio di solidarietà concreta.
A Montepacini si manifesta realmente che il poco di ognuno può fare il bene di molti.”
“Coltivare non è un verbo esclusivo della terra, dobbiamo considerarne il senso figurato. La Fattoria Sociale di Montepacini ci ricorda che tale verbo può essere associato alle speranze, alle aspirazioni, al futuro. Ammiro, con sincero affetto, le persone che ogni giorno dedicano tempo ed energie per animare un luogo che consente a chiunque di esprimersi e realizzarsi. Qui vedo la fragilità diventare forza e il dialogo sfociare nella prospettiva. Mi emoziono all’idea di un casolare in collina che difende un sentimento necessario: la diversità non è mai un limite, è sempre un valore. Posto unico, dove inclusione, amicizia e lavoro si fondono in un unico grande progetto. Tantissime iniziative e prodotti biologici della propria terra, che oltre alla vendita diretta e’ possibile assaggiare nel proprio ristorante serviti da camerieri molto speciali.”
“Socialità è convivenza, nelle differenze. E’ stare insieme condividendo uno scopo, da costruire giorno dopo giorno, misurando la fatica degli ostacoli. E’ un sentiero sempre incerto, ma percorrendolo ciascuno cambia, e si migliora nell’esercizio del confronto con l’altro. Un luogo dove la vita si disfa e si fa, per potersi rimettere in cammino. A questo mi fa pensare la Fattoria sociale Montepacini quelle volte che la vedo più da vicino. Sento che quel che avviene lì ci riguarda, ci riguarda in quelle cose che contano realmente per tutte quelle volte che siamo capaci di ascoltare piano la voce della nostra coscienza. E sento che quelle macchine che sfilano veloci sulla strada là sotto dovrebbero svoltare e salire verso la Fattoria, prima o poi. Per cercare un senso, in un luogo, e dentro una storia di tante storie, dove più facile è poterlo incontrare.”
“Per noi de La Perdigiorno, Montepacini è tante cose insieme. È il luogo, è un sentire, sono le persone.
A Montepacini si costruisce cultura, si va cogli scrittori e coi loro libri, sicuri di un’accoglienza speciale.
A Montepacini si riflette, si propone, si pensa il mondo nella sua complessità e lo si narra con rispetto e profondità.
A Montepacini si sta tra gente amica, si convive, si cresce insieme, si resiste insieme.
Lì a Montepacini sentiamo ogni momento come costruzione collettiva e resistenza.”
“La Fattoria Sociale, con il tuttofare Marco Marchetti, il quale merita tutto il mio ringraziamento,per quanto mi riguarda è importante soprattutto perché si interessa ed aiuta, in forma del tutto professionale e gratuita, persone con disabilità cercando di renderle, secondo le proprie possibilità e abilità, il più autosufficienti possibili, facendole partecipare sia all’attività di supporto in campagna che facendoli aiutare in cucina, dove il deus machina è lo chef Damiani, che propone dei manicaretti particolari, ma sempre in un ambiente rilassante e famigliare ed il tutto in forma di volontariato.”
“Vivere in modo consapevole si può.
Fra gli altri, ce lo insegna quotidianamente la fattoria sociale di Montepacini. Che dà senso al PERCHÉ e al COME ciò si possa realizzare.
Sono arrivata da pochi anni su quella collina a due passi dall’antico campo di concentramento, e mi sono sentita subito a casa. Accolta fra amici.
Con i quali ascoltare la presentazione di un libro, sostenere un acquisto collettivo, ricordare una ricorrenza civile o anche solo fare la spesa o brindare con un bicchiere di vino acquistano un significato profondo e condiviso.”
“In un’antica casa colonica su una collina che guarda un quartiere moderno e popoloso la Fattoria Montepacini costruisce “ponti”, tra il presente e la memoria, tra il comune e il diverso, tra il consumo e la sana necessità, operando per una vita più consapevole e civile.”
“Abbiamo visto crescere la fattoria sociale di Montepacini e con essa siamo cresciuti.
Quando era piccolina per anni abbiamo portato nostra figlia al Centro Estivo. Si divertiva e tornava a casa sudata e felice. Raccontava che aveva dato da mangiare agli animali, corso libera in mezzo ai campi, parlato in inglese, disegnato, suonato, preparato la pizza, apparecchiato la tavola, mangiato e poi giocato tutti insieme. Ancora oggi rievoca quei momenti per spiegarci chi ha incontrato sull’autobus: “Ti ricordi quella bambina che stava con me a Montepacini?”.
In fattoria ci siamo andati anche con le nostre classi. Partivamo a piedi dalla scuola, attraversando i campi e le stradine di terra. Una giornata di giugno fu memorabile. C’erano ancora i cuccioli di pastore abruzzese che sorvegliavano le papere e i bambini li guardavano ammirati, aggrappati al recinto con le mani sporche di terra per aver piantato i pomodori e raccolto le fragole. Poi il pranzo al sacco e la siesta all’ombra degli alberi, i giochi di gruppo e il collettivo tiro alla fune, senza vinti, né vincitori.
Ora ci andiamo a fare la spesa. Accompagno e mi faccio accompagnare da mia madre, una che ne sa a pacchi di orto e di cucina. Ogni volta ci riportiamo a casa zucchine, melanzane, cicoria, pomodori. Dice che sono proprio buoni e che chi lavora a Montepacini merita di essere sostenuto.”
“La prima parola che mi viene in mente, pensando a Montepacini, è riconoscenza. Finché ci sarà qualcuno che spenderà parte del suo tempo per aiutare gli ultimi, i più fragili, per offrire loro un’opportunità reale di crescita, ebbene, allora potremo dire che c’è ancora speranza in questo mondo. E, guardate, è un mondo sempre più difficile, complesso, intricato: varcare la soglia della fattoria è come entrare in una dimensione in cui è possibile immaginare che gentilezza, comprensione, solidarietà abbiano ancora un significato. Ecco perché dobbiamo essere riconoscenti e partecipi di questa straordinaria avventura, continuando ad alimentarne visioni e sogni e lavorando affinché possano trasformarsi in realtà.”
“Il piacere di comprare prodotti naturali incartati da sorrisi e gentilezza…mangiare alla tavola tra amici e compagni…due cani bianchi di grande simpatia…un’ idea che prende corpo di giorno in giorno…”
“Montepacini è stata una scoperta inaspettata. Uno spazio di solidarietà, di costruzione di futuro e speranza per giovani più o meno fortunati, un rifugio dove respirare aria di casa e condividere esperienze che fanno bene all’anima e, perché no, al corpo, visto il lavoro portato avanti dai ragazzi, in cucina, sotto la guida dello chef Aurelio Damiani: gustare un buon pranzo o un’ottima cena con i prodotti della fattoria è un valore aggiunto di questa grande, bella realtà. Avanti così ragazzi, non mollate!”
“La fattoria sociale Montepacini è una bellissima esperienza dove si impara a coltivare la terra da cui tutto deriva ma contestualmente si coltivano amicizia, lavoro, solidarietà, fatiche, sudore, sorrisi, culture e tutto quello che una umanità sana e libera può ancora scambiare!!
Posso dire di averne fatto parte anch’io.”
“Per me Montepacini è l’unica realtà in cui viene realizzata l’inclusione sociale e la crescita psicologica delle persone fragili e con disabilità. I ragazzi e le ragazze sono impegnati attivamente nelle varie attività, in un clima di collaborazione e convivialità, sostenuti dal personale. Si sentono valorizzati nel loro ruolo e acquisiscono autonomia e autostima. È importate sostenere la Fattoria Sociale di Montepacini perché possa continuare la sua MISSIONE.”
“La Fattoria Montepacini è senza dubbio un bel posto. Da tanti punti di vista: la bellezza della campagna, la originalità del caseggiato, ma sopratutto la cura delle persone che vivono Montepacini. La spinta progettuale, il rispetto per le individualità che la abitano, la speranza tramite la quale si le fragilità sono accolte ed ognuno tende a divenire protagonista del proprio cambiamento.”
“Credo che nel panorama della nostra Città e del Fermano Monte Pacini possa essere considerato una sorta di “punto di ristoro dell’anima”.
Quando ci sentiamo sopraffatti dagli orrori che i media riversano nelle nostre case o sfiduciati per i tanti problemi la vita quotidiana ci presenta, dovremmo farci un salto.
C’è un pezzo di mondo reale che funziona diversamente: una natura rispettata che ricambia con buoni frutti, cucinati con sapienza e consumati in modo conviviale; incontri con persone che ti donano le loro competenze ed esperienze di vita; un mondo in cui la diversità di ognuno diventa ricchezza di umanità per tutti.
Monte Pacini è stata Learning City prima ancora che arrivasse il riconoscimento per tutta la Città. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che l’Unesco assegna alle Città dell’Apprendimento, Monte Pacini li incarna fin dalla sua nascita. Per questa ragione la prima Assemblea della appena costituita Università Popolare di Fermo abbiamo voluto tenerla in questo luogo di speranza.”
“Sono passati solo dieci anni eppure “Montepacini” di strada ne ha fatta tanta. Quello che allora poteva sembrare solo un sogno è diventato un sogno in attuazione. Montepacini è oggi il luogo dove le fragilità si ridimensionano, dove ai ragazzi con disabilità viene data la possibilità di esprimere le proprie capacità, dove si creano occasioni di stimolo e formazione che possano favorire il loro inserimento nella vita comunitaria. E’ il luogo dove tutte le distanze si azzerano, dove si coltivano i prodotti utilizzati in cucina, dove le persone si incontrano, dove le diversità scompaiono e si costruisce insieme una rete.”
“Che dire di Montepacini, al di là della convivialità che troviamo nelle serate a tema e nei pranzi domenicali a Montepacini ,grazie ai ragazzi ospiti e a tutto lo staff di volontari, si respira e si tocca con mano un entusiasmo e un amore nell’ accoglienza, oltre al cibo stupendo e ai prodotti (acquistabili) della loro terra coltivati con amore. Ciao a tutti e un saluto particolare a Antoine.”
“C’è qualcosa di molto particolare a Montepacini: si accoglie per dare lavoro e dignità. Grazie di esserci.”
“All’interno della realtà della Fattoria Sociale di Monte Pacini si respira un’atmosfera unica, dove il parlare sottovoce, il rispetto reciproco, la centralità della persona nella sua unicità/diversità, la straordinarietà e la gratuità degli operatori, l’impegno ed il servizio attivo delle persone fragili e svantaggiate, ne fanno una realtà con un nuovo paradigma culturale, esperenziale.
Prelibati e genuini i cibi cucinati con arte.”
“Arrivi a Montepacini e ti trovi in un movimento continuo. C’è lavoro da fare e ciascuno sa come sbrigarlo. Non domina la cultura del merito. Il merito è di tutti, della comunità solidale.
A Montepacini si costruisce la dignità del lavoro e la faticosa ricerca di un ruolo sociale. Nelle nostre città vince ormai l’individualismo sfrenato e la prevaricazione sui più deboli. Montepacini è un’oasi luminosa.”
“Arrivi a Montepacini e ti trovi in un movimento continuo. C’è lavoro da fare e ciascuno sa come sbrigarlo. Non domina la cultura del merito. Il merito è di tutti, della comunità solidale.
A Montepacini si costruisce la dignità del lavoro e la faticosa ricerca di un ruolo sociale. Nelle nostre città vince ormai l’individualismo sfrenato e la prevaricazione sui più deboli. Montepacini è un’oasi luminosa.”
“La Fattoria Sociale Montepacini non è semplicemente una Cooperativa Agricola impegnata nell’agricoltura sociale, è il luogo in cui si “curano” le storie individuali e diventa uno strumento per garantire la dignità e costruire il riscatto di chi, vulnerabile nel corpo, nell’anima e nel suo percorso di vita, comprende il valore delle storie, della terra, della sostenibilità e della comunità.”
“Percorrere una strada in salita ed arrivare nell’aia di una casa di campagna che, grazie alla voglia di tanta brava gente, è tornata ad accogliere, dare calore e permettere a tante persone di incontrarsi, stare insieme, parlare, scambiarsi esperienze, mangiare i buoni frutti della terra che con tanta buona volontà e passione brava gente coltiva e produce in quella collina, la collina della Fattoria Sociale Montepacini. Un lembo di terra accarezzata dal vento che, come il mare, accoglie, dà da mangiare, rispetta e esige rispetto, vive a stretto contatto con le persone… E’ come facevano i nostri padri, i nostri nonni… per loro era bello ed importante ritrovarsi a fine giornata davanti il camino, riscaldarsi con il fuoco e parlare della giornata e del lavoro dell’indomani… La collina di Montepacini, per me, è come il fuoco di un camino di una giornata fredda… una collina, una casa, della terra capaci di infondere calore e gioia…
Buon Vento!!!”
“Chiaramente, questa non è una tipica fattoria. È una forma affascinante di supporto sociale che combina diverse caratteristiche culturali. Soprattutto la considerazione ponderata delle persone che hanno sfide nella vita, sia fisiche, mentali o comportamentali. Le famiglie con membri disabili e a rischio di dipendenza a lungo termine possono venire in questa fattoria come stagisti ed essere sostenute e imparare una vocazione utile.”
“Sono sempre curioso di vedere cosa succederà la prossima settimana alla Fattoria Pacini!
Un’energia continua pervade la collinetta. Costantemente si respira un’aria operosa e speranzosa, che sa di buono… sarà anche per gli effluvi che giungono dalla cucina.
Nutrimento per l’anima, ecco la sensazione che più di altre mi pervade, quando penso alla Fattoria.
Grazie, di cuore, per l’incessante e sempre sorridente testimonianza del fare!”
“Monte Pacini è un porto di mare sicuro.
Ama accogliere e proteggere e ti fa portare sempre a casa un’ancora di salvezza che ci rende tutti migliori e a volte più leggeri.”
RASSEGNA STAMPA
La fattoria Montepacini: recupero agrario e integrazione sociale
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